CROLLO COMPRAVENDITE ANNO SU ANNO


I primi tre mesi dell’anno in corso segnano una palese tendenza verso il basso per quanto riguarda il numero complessivo delle compravendite immobiliari nel nostro Paese; è stata infatti registrata una tendenziale caduta, in un raffronto anno su anno, che equivale quasi al venti per cento, 19,6 per cento per l’esattezza. Inoltre i tempi per vendere casa crescono di oltre otto mesi rispetto a quelli dell’anno passato e aumenta la dimunizione media in confronto al prezzo richiesto all’inizio della trattativa che arriva al 15,4 per cento. Questa situazione difficilissima del mercato immobiliare, con questa pensatissima caduta delle domande di case, si giustifica con il crollo del reddito disponibile da parte dei cittadini da un lato e con l’inasprirsi delle condizioni del credito delle banche come viene dimostrato dai dati sulla concessione dei mutui, che affermano che nel secondo trimestre dell’anno in corso la percentuale degli acquisti pagati con un mutuo è quasi il 65 per cento, che significa l’otto per cento in meno rispetto all’anno passato, mentre il loan to value equivale al 63 per cento del valore della casa, anche in questo caso con una caduta del dieci per cento rispetto all’anno passato.

 

In tutta Europa ci troviamo dinnanzi alla necessità di dover aggiustare i prezzi degli immobili in rapporto ai redditi disponibili: in Spagna, ad esempio, sono sicuramente molto più alti, sebbene le quotazioni immobiliari siano rapidamente scese del 7,3 per cento, e sono valutati nel 25,4 per cento superiori alla media di lungo periodo, dati altrettanto alti sono quelli dei Paesi Bassi, più 36,6 per cento e della Francia, più 34,3 per cento.

 

Fonte: articolo tratto da umm.it

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